Più che un Ministero per la Transizione Ecologica (che, come rivela il flop francese, pare essere uno specchietto inventato per riflettere e moltiplicare il fumo, poco ecologico e alquanto tossico, che nasconde e confonde tutto e tutti per far accettare tutto e tutti) servirebbe una cultura diffusa, in politica e tra i cittadini, per la Transizione Ecologica dei Politici.
Una cultura già pronta. Immediata.
Che accompagni alla porta condannati impresentabili come Berlusconi, pokeristi egomaniaci come Renzi, opportunisti trasformisti come Salvini, conclamati violatori anti-costituzionali di 'disciplina e onore' oltre che ignoranti e incompetenti come la quasi totalità degli eletti (anche perché nominati).
E che recuperi (subito, ora) il senso delle parole che si dicono e, soprattutto, delle prassi che seguono alle promesse che si fanno: in coerenza finalmente con i valori, i principi, le visioni, le strategie.
Ma è un sogno.
Impossibile.
Perché per mettere davvero in campo una Transizione Ecologica dei Politici servirebbe una Politica capace di non confondere Politici con traffichini, affaristi e gangster della 'cosa pubblica'.
E perché noi cittadini, o ce ne freghiamo, o comunque non esercitiamo (non vogliamo/non sappiamo esercitare) nessuna sanzione sociale nei confronti delle suddette categorie di malfattori. I quali, anzi, troppo spesso ci appaiono dei furbi meritevoli di apprezzamento per il successo ottenuto. E, tutto sommato, noi vorremmo tanto essere come loro.
*** Massimo Ferrario, Transizioni ecologiche ed ecologia politica, facebook, 11 febbraio 2021, qui
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