Da anni ci provavano. Ora sono definitivamente riusciti a dar ragione al qualunquismo più greve che ha sempre connotato, come tara storica, il fondo del nostro passato. E a far diventare qualunquista, più o meno fiero o più o meno (ancora: ma per poco) pudibondo, chi ha sempre odiato il qualunquismo, cercando di tenersene anni luce lontano.
E' questa, tra le tante colpe imputabili al ceto protagonista della nostra 'cosa pubblica', la colpa più tragica.
Imperdonabile.
Aver ucciso la politica (maiuscola e minuscola) e averla trasformata in un gioco sporco e sfacciato di poteri, affari, convenienze.
Genuflessioni fantozziane e 'a prescindere': con santificazione e resa generalizzata al 'whatever he does' del Presidente del Consiglio incaricato. Giravolte mirabolanti, realizzate in un batter di ciglia, volte a mettere nella spazzatura posizioni vendute come granitiche fino al giorno prima: buttando alle ortiche una propaganda di anni, ma sostanzialmente negando di aver mai sostenuto ciò da cui oggi si prendono le distanze. Smentite frettolose ai giuramenti solenni appena pronunciati a favore di telecamera: dai tanti 'mai-con', espressi da tutti per quelle forze ritenute per logica giustamente incompatibili, a 'non c'è problema', a 'va bene con chiunque', a 'niente veti'.
Mai come da adesso in poi sarà chiaro a tutti che principi, valori, ideali, modelli, visioni, prospettive saranno merce buona solo per la retorica dei comizi e delle celebrazioni ufficiali. Al loro posto, nella competizione di politicanti sempre più in formato gangster, con l'oscar del trasformismo realizzato in ventiquattrore e senza neppure il tentativo di una giustificazione logica del merito delle scelte, cinismo, opportunismo, malafede e incoerenza saranno le armi ingaggiate per distruggere quel che resta del senso della comunità e del patrimonio valoriale di un Paese e dare libero sfogo all'arroganza sfrenata e alla proterva affermazione di potere di individui e corporazioni su altri individui e corporazioni.
Naturalmente tutto continuerà ad avvenire dietro assicurazione quotidiana, comunicata con volto compunto e fintamente genuino e convinto, che l'impegno e il comportamento indefesso saranno sempre unicamente e rigorosamente finalizzati al Sacro Bene di tutti.
Qui la tragicità di quanto sta accadendo raggiunge il massimo, perché l'esempio culturale (i 'fatti', buoni o cattivi, 'formano': non le chiacchiere reboanti che invitano alla virtù e non costano nulla) produrrà il suo impatto, pesante e perverso, anche e soprattutto su figli e nipoti, ben al di là del campo stretto, e pure cruciale per una buona convivenza civile, della Politica: si allargherà alla vita sociale, alle relazioni interpersonali, agli ambienti di lavoro.
Il messaggio, potente e a partiti unificati, sotto traccia e implicito, eppure percepibile ben distinto a chiunque abbia orecchie per sentire, è uno solo, battuto sul tamburo a maggioranza bulgara: fregatevene di ogni ideale e siate pragmaticamente opportunisti, perché, al di là degli utili e diplomatici camuffamenti cui dovrete sottoporre voi stessi e i contenuti che dichiarate, per apparire ciò che non siete e non volete essere, conta soltanto il vostro interesse personale e il vostro successo, individuale e dei gruppi che vi sono amici. Tutto il resto è facciata, gioco di lustrini, vendita manipolativa: utile presa in giro per i gonzi che non riescono a emendarsi della loro gonzaggine.
Ed è così che, gonzi e non gonzi, finiremo affondati tutti.
*** Massimo Ferrario, Il messaggio che arriva dalla politica, per Mixtura
In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui
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