martedì 3 luglio 2018

#SGUARDI POIETICI / Canto dei morti invano (Primo Levi)

Sedete e contrattate 
A vostra voglia, vecchie volpi argentate. 
Vi mureremo in un palazzo splendido 
Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco 
Purché trattiate e contrattiate 
Le vite dei vostri figli e le vostre. 
Che tutta la sapienza del creato 
Converga a benedire le vostre menti 
E vi guidi nel labirinto. 
Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi, 
L'esercito dei morti invano, 
Noi della Marna e di Montecassino 
Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima: 
E saranno con noi 
I lebbrosi e i tracomatosi, 
Gli scomparsi di Buenos Aires, 
I morti di Cambogia e i morituri d'Etiopia, 
I patteggiati di Praga, 
Gli esangui di Calcutta, 
Gl'innocenti straziati a Bologna. 
Guai a voi se uscirete discordi: 
Sarete stretti dal nostro abbraccio. 
Siamo invincibili perché siamo i vinti. 
Invulnerabili perché già spenti: 
Noi ridiamo dei vostri missili. 
Sedete e contrattate 
Finchè la lingua vi si secchi: 
Se dureranno il danno e la vergogna 
Vi annegheremo nella nostra putredine.‎

*** Primo LEVI, 1919-1987, scrittore e poeta, chimico, deportato e partigiano, Canto dei morti invano, da Ad ora incerta, in Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, a cura di Marco ‎Belpoliti


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