in cui l’onda di luce
tagliente e trasparente
ti solleva al cielo
e ti ritrovi l'anima che danza
addolcita e lavata dal vento
e la brezza ti solletica
le ferite.
Che più non dolgono.
Restare così,
sospesi nell'aria di cristallo:
accarezzati da un fragile soffio,
dimentichi di ogni avere
e solo ubriachi di essere.
Così vivere - lentamente smorire -
cullati - trafitti -
dalla magia
di attimi tanto effimeri, friabili,
colmi.
Il sogno di come solo potrebbe essere
una desiderabile eternità.
*** Massimo FERRARIO, Ci sono giorni di vetro, per Mixtura (rielaborazione di un tweet del 7 aprile 2012)
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
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