Giornata tiepida. Clima perfetto. Una leggera brezza.
Un grande campo da golf che si stende a perdita d'occhio.
Armonia. Pace.
Un grande campo da golf che si stende a perdita d'occhio.
Armonia. Pace.
In lontananza un laghetto.
Attorno: erba tenera perfettamente rasata e dolci avvallamenti.
Ai lati: alberi frondosi e un piccolo corso d'acqua che si snoda lento.
Ai lati: alberi frondosi e un piccolo corso d'acqua che si snoda lento.
Gesù, Mosè e un signore dalla barba bianca stanno giocando da un'ora.
Ultima buca.
Il tiro deve superare il laghetto.
Lancia Gesù.
La pallina cade esattamente al centro dell'acqua.
Gesù, tranquillissimo, si avvicina al laghetto.
Lascia la riva e cammina sull'acqua fino al centro.
Si china, immerge un braccio, l'acqua si scosta, lui recupera la pallina.
Sistema con attenzione la pallina in bilico sull'acqua.
Nuovo lancio.
La pallina si ferma a cinque centimentri dalla buca.
Tocca a Mosè.
Tiro secco.
Ma la pallina finisce in acqua a tre quarti del laghetto.
Con molta calma, Mosè si avvicina alla riva.
Entra nel laghetto: l'acqua si divide al suo passaggio e lascia libero un sentierino.
Mosè percorre il sentierino e arriva al punto in cui la pallina è caduta.
Soffia sul terreno ormai libero dall'acqua per togliere un'alga proprio nel punto in cui la pallina era caduta.
Con un gesto allontana ulteriormente le acque perché lascino lo spazio giusto per il lancio.
Piazza la pallina.
Piazza la pallina.
Tira.
La pallina vola e si ferma a una ventina di centimenti dalla buca.
E' il turno del signore con la barba bianca.
Prima di tirare, il signore se l'accarezza a lungo.
E' concentrato.
Tira.
Tira.
Il lancio è debole, cortissimo.
La pallina raggiunge a fatica la sponda del laghetto, a una trentina di centimetri dall'acqua.
Gesù e Mosè si guardano: un tiro chiaramente sbagliato.
Ma all'improvviso una rana esce dall'acqua e corre verso la pallina.
La ingoia.
Proprio nel momento in cui un falco si getta in picchiata e cattura la rana.
Il falco, con la rana in bocca, riprende il volo, in direzione della fine del laghetto, ma la rana riesce a sfuggire alla presa del falco e cade a mezzo metro dalla buca.
Nella caduta, le si apre la bocca.
Esce la pallina, che scivola verso la buca.
Lentamente. Lentamente.
Lentamente. Lentamente.
E vi finisce dentro.
Mosè non si trattiene: guarda Gesù.
Gesù è divertito.
«So cosa mi vuoi dire, Mosè».
Mosè è arrabbiato.
«Lo so che lo sai. Ma stavolta non scherzo. E' l'ultima volta».
Gesù gli dà una pacca sulla spalla, per consolarlo.
«L'hai detto anche l'altra settimana. Poi ci ricaschi. Evidentemente sei curioso di vedere che cosa lui si inventa ogni volta.»
Mosè giura.
«No, Gesù, davvero: ora basta. Non si può giocare così. Le prossime volte, ti prego, fa' a meno di chiamarmi. E scegli: o giochi con me, o giochi con tuo padre...».
*** Massimo Ferrario, Mosè è arrabbiato, per Mixtura - Riscrittura di una storiella diffusa in internet.
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