sabato 28 luglio 2018

#SENZA_TAGLI / Prima che sia troppo tardi (Fabio Sabatini)

Prima di sparare aveva modificato artigianalmente l'arma, il terrorista italiano che ha ferito gravemente la piccola Cirasela. Voleva vedere l'effetto che fa, colpire con una carabina ad aria compressa potenziata la schiena di una bimba rom di 13 mesi.

Una sindaca con un briciolo di dignità avrebbe subito visitato la bimba in ospedale e avrebbe offerto alla sua famiglia una casa decente, per assicurare a Cirasela un vero lettino in cui riposare, libera dalla paura di essere svegliata la mattina dagli operatori del Comune che vogliono sgomberarla e distruggere la sua baracca. La nostra sindaca invece ha giulivamente ignorato la vicenda, e continua a radere al suolo i campi rom senza proporre agli abitanti alcuna soluzione dignitosa. Solo ieri, con lo sgombero del Camping River, sono stati gettati in strada 180 bambini. La più piccola, Alexia, ha 20 giorni.

Un ministro dell'interno con un briciolo di dignità avrebbe tuonato contro l'uso dilagante delle armi ad aria compressa per aggredire i neri e i diversi, e avrebbe annunciato una stretta sulla possibilità di acquistarle, se non altro per salvare la faccia. Il nostro ministro dell'interno invece sobilla ogni giorno l'odio verso le minoranze, e promette la liberalizzazione del commercio di armi da fuoco. Perché i neri e i diversi sia possibile ammazzarli anziché ferirli soltanto, e affinché anche i bianchi possano uccidersi più facilmente tra loro.

In un paese con una informazione dignitosa i giornalisti avrebbero fatto a gara per entrare nel campo rom di via Salone, l'ammasso di baracche in cui vive Cirasela, rivelare le condizioni di vita dei suoi abitanti, raccontarne le storie e le aspirazioni di integrazione, denunciare le discriminazioni di cui sono oggetto. Nel nostro paese una sola giornalista (peraltro bersagliata sui social dagli attivisti di 5 stelle e Lega) ha intervistato gli abitanti del campo, mentre tutti gli altri si sono precipitati nel condominio dello sparatore, raccogliendo testimonianze di odio per i rom e di solidarietà per l'aspirante assassino. Certo, lui ha fatto male a mirare a una bimba, ma loro che portano i figli al parco giochi rendendolo infrequentabile agli italiani perbene se la sono cercata.

Così cresce quella parte del paese che dà libero sfogo a ogni pulsione razzista e non si vergogna di rivendicare la propria disumanità, legittimata dal silenzio assenso delle istituzioni e confortata da un'indulgenza sempre più generalizzata. Questo esercito del rancore assuefatto alla crudeltà più estrema, che ha annusato il sangue e ora invoca altra crudeltà, violenza, soprusi, è una risorsa fondamentale per l'affermazione del fascismo. Dobbiamo contrastarlo in ogni luogo, prima che sia troppo tardi.

*** Fabio SABATINI, professore associato di economia all'università La Sapienza di Roma, facebook, 27 luglio 2018, qui


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