il passato che ebbi tra le tue braccia
Per strada risuonano i nostri passi
ma noi non ci siamo: siamo svaniti
Dove saranno i baci che ci demmo
la tristezza così dolce del fado
le promesse e i pianti la mia rabbia
i corpi che un giorno condividemmo
Sono spaventati i nuovi occupanti
della nostra stanza d’albergo, sentono
ridere persone sotto la doccia
Noi come personaggi di Pessoa
siamo anime senza corpo: due amanti
che soffrono nella notte a Lisbona.
*** Óscar HAHN, 1938, poeta, saggista cileno, I fantasmi di Lisbona, da Apparizioni profane, 2002. Segnalato in 'canto delle sirene', 29 giugno 2018, qui
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