Quando rimaniamo alla superficie delle cose, quando ci impegniamo nelle faccende di tutti i giorni identificandoci totalmente in quello che facciamo, oppure nei nostri ruoli sociali, lavorativi, o nelle cose che acquistiamo, tutto alla fine ci viene a noia e ci pesa.
Diventiamo irritabili, confusi, esausti di noi stessi.
L'uomo come diceva Nietzsche, qualche volta ha bisogno di oblio per potersi ritrovare.
Soprattutto, ha bisogno di scendere in profondità per comprendere quel silenzio dal quale solamente può emergere, e sul quale solamente può poggiare, il frastuono della superficie proveniente dalla realtà che viviamo.
Se vuoi evitare che la tua mente diventi satura di suoni, di rumori, di identificazioni effimere, devi scendere al di sotto delle increspature che si creano sulla superficie di quel lago che è la vita quotidiana.
Finché un giorno non comprenderai che la mente è il lago stesso.
*** Omar MONTECCHIANI, 1978, counselor, facebook, 11 luglio 2018, qui
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