Dite la vostra.
Non aspettate mai che altri parlino in nome vostro o per dire quello che voi avevate pensato o avreste voluto dire.
Dite la vostra.
Pensateci prima, riflettete, ma dite la vostra. Con coraggio e senza il calcolo della convenienza. Senza la bilancia falsata del compromesso e mai per compiacere il capo, il leader, il potente.
Dite la vostra.
Con la libertà che la vita stessa ha posto nella vostra coscienza e con la fierezza di chi sa di sbagliare. Con l’umiltà di chi sa di non avere sempre ragione, ma con la consapevolezza di chi non vorrà trovarsi domani a rimpiangere d’aver taciuto.
Dite la vostra.
Senza spararla grossa, ma senza indugiare sulle finali. Per difendere un sopruso, per non tirarsi indietro per un’ingiustizia che, non voi, ma altri hanno subito. Per fare chiarezza senza la presunzione di possedere la verità, ma solo per spostare un po’ più avanti il carro pesante che la trasporta.
Dite la vostra.
Perché a nessuno sia concesso di calpestare la dignità di un altro e per farvi voce di chi non può parlare o non può più parlare. E senza attendere di ascoltare il fragore degli applausi. Mai solo per essere riconosciuti o gratificati. Anche se disturba il manovratore.
Dite la vostra.
Se non la dite resterà un posto vuoto che altri potrebbero riempire con qualcosa che è peggio del vuoto e si chiama ipocrisia, conformismo, omologazione, menzogna, disonestà.
*** Tonio DELL'OLIO, 1960, prete, membro dell’ufficio di presidenza e responsabile del settore internazionale di ‘Libera’, Il coraggio della parola, scansione in capoversi di mf, ‘Rivista Il mosaico della pace’, 17 settembre 2012, qui
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