Un'innovazione tecnologica che in un futuro non lontano porterà a una riforma radicale del matrimonio consisterà nell'installazione di un microchip in grado di monitorare l'attività sessuale delle coppie sposate che ne facciano richiesta. Appurata la sospensione dei rapporti intimi per un tempo imbarazzante come sintomo principe di una crisi coniugale in atto, la vigilanza digitale sul desiderio consentirà di accertare l'intollerabilità della prosecuzione della convivenza senza avviare alcuna procedura, liberando di diritto i coniugi dal vincolo matrimoniale. Lo slogan ideato per la promozione del programma (dal nome Accuracy) sarà, infatti: "Matrimonio Felice non è più un ossimoro!", un richiamo alla manutenzione dell'amore coniugale (accuratezza, appunto) per superare la rovinosa tendenza all'incuria che, facendo del matrimonio un impiego pubblico, lo aveva condannato all'estinzione.
Il meccanismo di Accuracy è semplice: in caso d'interruzione dei rapporti sessuali per ventiquattro mesi più un giorno, il computer centrale cui il microchip è collegato immette in una banca dati dei matrimoni a rischio quello che ha superato il limite di accuratezza (Idt: Intercourse Default Threshold). La coppia matura così un bonus di fine rapporto (Severance Bonus) che fa venir meno l'obbligo di convivenza, e il matrimonio si prescrive in sei mesi, a meno che i coniugi riprendano ad accoppiarsi per almeno un trimestre, tenendo una media di due amplessi alla settimana.
È in questo scenario che Tonino Cinquemaggio si prepara ad affrontare il capodanno in piazza 2030. Quel poco che resta di questo 31 dicembre è tutto il tempo di cui dispone per fare di nuovo l'amore con sua moglie e scongiurare almeno il Severance Bonus, maledetto il giorno in cui ha accettato di aderire ad Accuracy. Del resto non è che Teresa gli avesse dato scelta: «O così o non ti sposo».
«Allora non mi vuoi bene?», aveva chiesto Tonino; e lei aveva detto che gli voleva bene sì, ma da quando aveva cinque anni aveva impressa negli occhi l'immagine di sua madre che stirava mentre il padre faceva zapping sul divano, e quella fine proprio non voleva farla.
- Oh - aveva detto allora Tonino - ma è possibile che ogni ragazza con cui esco ha un'immagine traumatica impressa negli occhi?
- E questo cosa vorrebbe dire? - aveva ribattuto Teresa.
- Niente, parlavo da solo - aveva risposto lui, e poi aveva detto che sì, gli mettessero pure quel microchip, bastava che lo sposasse, visto che l'amava proprio.
Cosa poi li avesse allontanati, non l'aveva mica capito. Però ricordava bene un pomeriggio di marzo, in cucina, in cui Teresa avrebbe voluto fare l'amore e lui proprio non voleva, e non solo non voleva ma non voleva neanche dirle che non voleva, avrebbe solo voluto che lei la smettesse d'insistere perché proprio non c'era verso che gli andasse, finché le aveva visto sulla bocca l'umiliazione del rifiuto, un dolore nuovo che azzerò la loro intimità con la forza di una riforma.
Fu lì che partì l'astinenza, che iniziarono ad allontanarsi di giorno in giorno pur sapendo che il tempo lavorava contro di loro. Due anni erano passati in un soffio, e ora lui faceva i conti con il protocollo di Accuracy, la sera di Capodanno per giunta, in una piazza stipata di gente accorsa per assistere gratis al concerto di un famoso cantante vestito come un cretino.
Chissà se anche Teresa aveva tenuto il conto, se come lui aveva quel peso sullo stomaco e lo dissimulava nella confusione della folla. In due anni, nessuno di loro aveva toccato l'argomento; e solo ora Tonino realizzava che il suo silenzio poteva essere interpretato da Teresa come l'intenzione di confidare nella reticenza di entrambi: una scoperta che, benché l'ipotesi valesse anche a parti invertite, a un tratto lo sgomentava. Al diavolo l'orgoglio: doveva parlarle, doveva proprio.
Così, mentre il cantante urlava al pubblico: «Siete bellissimi!», si avvicinò al viso di sua moglie e cominciò a canticchiarie anche lui una cosa, più o meno all'orecchio.
- Microchips, chips; dududu-dù...
Lei s'irrigidì nella schiena.
- Microchips, chips: dududu-dù, ci bum, ci bum bum, - continuò senza guardarla.
Allora gli occhi di Teresa saettarono verso di lui.
- Spiritoso - fece.
- Quindi lo sai, che giorno è oggi - disse lui, solenne.
- L'ultimo dell'anno.
- Anche di noi due, mi sa.
Lei rispose tacendo.
- Allora non ti era passato di mente - riprese Tonino.
- Nemmeno a te, pare.
- Allora perché non ne abbiamo parlato?
- È così che funziona il matrimonio, Toni. Le cose si guastano e tu le lasci li finché non è più colpa di nessuno. Non mi dire che non lo sai.
- Non è che affidarsi a un microchip sia questa grande alternativa.
- Io invece penso di sì.
- Ah, pure.
- Senza il microchip, adesso staremmo parlando, secondo te?
- Probabilmente no.
- Continueremmo a far finta di niente, lo sai. È il programma che ci ricorda come siamo messi.
- Più che ricordare, punisce.
- Non è così. Accuracy non ci obbliga a lasciarci. Ci risparmia la fatica, tutto qui.
«Su con le manii!», incitava il pubblico il cantante.
- Quindi ti va bene, che ci risparmiamo la fatica.
- Mi va bene non avere alibi.
- Bella consolazione.
- C'è un tempo per fare le cose. Il microchip che ci hanno messo dà solo la data di scadenza.
Tonino ingoiò un po' di saliva.
- Sei stata chiara - disse. Poi s'infilò le mani nelle tasche del giubbotto.
Il cantante saltò, e per un pelo non cadde.
Teresa guardò suo marito che si mordeva le labbra.
- Guarda quel cretino, tra poco cadeva e sta ancora lì a tirarsela - disse.
Tonino non partecipò.
- Certo che è vestito proprio come un imbecille - infierì Teresa. - Ma c'è bisogno di combinarsi in quel modo per cantare due canzoni a Capodanno?
- Non è che me ne freghi molto - disse Tonino.
- Sapessi a me. E poi fa un freddo.
- Infatti.
- Che ore sono?
- Le 10, perché?
Teresa fece scivolare la mano nella tasca del giubbotto di Tonino.
- Andiamo a casa - disse.
*** Diego DE SILVA, 1964, scrittore, sceneggiatore, Vita di coppia col botto finale, 'RClub - la Repubblica',16 dicembre 2017
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