Un giorno 'na Lumaca forastiera,
che venne a Roma in mezzo a la verdura,
trovò un Grillo e je disse: — So' sicura
che faccio una bellissima cariera,
ché qui qualunque fregno se presenta
diventa granne subbito, diventa...
E, in fonno, me lo merito. Pur'io
m'arampico striscianno e vado avanti.
Eh, si sapessi! Ce ne stanno tanti
che so' arrivati cór sistema mio!
Basta sapé striscià su l'ideale,
qualunque strada è bona... Dico male?
— Ma indove passi tu ce lassi er segno,
— je fece er Grillo — e questo è 'no svantaggio:
perché ogni tanto capita un passaggio
commodo, forse, ma nun troppo degno,
e nun sta bene che la gente scopra
su quante puzzonate passi sopra.
Io, invece, che m'aregolo ar contrario,
arivo a zompi, ma nessuno vede
in quali pistarecci metto er piede
quanno trovo un appoggio necessario:
volo su tutto, sarto allegramente
e passo per un Grillo indipennente.
*** TRILUSSA (Carlo Alberto Trilussa), 1871-1950, poeta, scrittore, giornalista, L'arrivismo, in Poesie, segnalato in 'aforismario.net', qui - Testo del 14 giugno 1914.
https://it.wikipedia.org/wiki/Trilussa
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