Saggezza contadina.
Dialogo con il gestore della malga alta della Valle di Casies.
«Adesso la gente cammina sui pascoli... non sa nemmeno che l'erba ha un valore qui in montagna, io posso fare sì strade, ma loro tagliano per corto, non importa se calpestano l'erba. Oggi conta risparmiare tempo e conta il prezzo delle cose, quando invece è importante il valore delle cose e spendere il tempo nelle cose 'importanti'... per questo anche noi malgari saremo l'ultima generazione qui a resistere... i giovani hanno fretta e non hanno tempo di imparare da noi vecchi... qui da me vengono tanti... mi fanno le foto... il vecchio della malga, mi vedono con il grembiule blu che ho comprato al supermercato... ogni cosa ha una storia... una volta non erano blu e non erano di cotone i grembiuli qui in Alto Adige, erano di lino e dovevano resistere al peso dei sassi che raccoglievamo nel campo ogni anno, il pascolo doveva essere pulito dai sassi che le talpe portavano in superficie. Il lino era coltivato e i tessitori venivano a casa a tessere... lo si sbiancava con la neve... adesso il pascolo si calpesta, non ha un prezzo e quindi per questa gente non ha valore...
Oggi coltivano il mais non perché ha valore, ma perché hanno il contributo... si coltiva il contributo, e si pensa al prezzo dimenticandosi del lavoro, poi si troveranno a piedi quando non avranno contributi e capiranno che dovranno coltivare qualcosa che ha valore...»
*** Luciano CHENET, 'facebook', 14 agosto 2017, qui
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