Questo è un punto molto importante: non pensare di dover combattere il male e di doverlo cacciare dal tuo cuore e dalla tua mente. Sarebbe un errore. La pratica consiste nel trasformare se stessi. Se non hai rifiuti non puoi fare il compost, e se non hai il compost non hai nulla con cui nutrire il fiore che è in te. La sofferenza, le afflizioni servono: sono organiche, quindi sai di poterle trasformare e di poterne fare buon uso.
*** *** Thich Nhat HAHN, 1926, monaco buddista, poeta, Spegni il fuoco della rabbia, Mondadori, 2014
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