Una foto del presepe e un insulto ai profughi di merda.
Un'immagine del nostro albero di Natale e un post che inneggia alla pena di morte e alla tortura.
Un selfie mentre facciamo i regali e un grido di esultanza per chi uccide chi ci uccide.
Sorrisi per i nostri bimbi e un vaffanculo ai bimbi di Aleppo o sui barconi, che tanto da grandi saranno tutti schifosi terroristi.
Ecco il Natale di chi si crede una civiltà superiore
*** Matteo SAUDINO, insegnante di filosofia e storia, 'facebook', 24 dicembre 2016, qui
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