Ma ha senso ripensare ai Natali dell'infanzia, quando aspettavi fingendo di dormire che venisse mattina? Ha senso ripensare ai Natali della giovinezza,quando si scalpitava aspettando di uscire incontro alla notte e all'abbraccio freddo di dicembre, una sciarpetta e via? Ha senso ripensare ai Natali dei figli piccoli, quando si inscenavano magnificenti messe in scena con tazzine sporche di caffè, biscottini sbriciolati e nonni compiacenti che simulavano gli zoccoli delle renne in balcone?
Ma no. Ogni Natale è diverso, restano identiche le palline rosse dell'albero comprate quando eri incinta, qualche ghiacciolo di vetro che ha resistito da quando eri bambina, la voglia di canticchiare fa-la-la-la che non si estingue, le regolari corse al regalo buffo per il gusto di metterlo sotto l'albero, gatti inclusi.
La diversità è nelle piccole cose che sogni per l'anno che viene, i progetti da organizzare, i libri da sottoporre a revisione (e quanto lo amo, il momento in cui fai le pulci a te stessa), quelli da leggere, quelli da immaginare, gli amici a cui pensare, i gatti che saltellano con circospezione intorno all'albero senza - incredibile- toccarlo. E il respiro profondo che fai, pensando che quel che conta è, ancora una volta, desiderare e immaginare.
Per te, per chi ami, per voi, caro commentarium. Sottraetevi alle polemiche da social, tirate quel respiro, e vogliatevi bene.
*** Loredana LIPPERINI, giornalista, scrittrice, 'facebook', 23 dicembre 2016, qui
In Mixtura altri 3 contributi di Loredana Lipperini qui
Nessun commento:
Posta un commento