Ridatemi il Natale,
di lampadari a gocce lustrate ad una ad una,
del piccolo presepe sulle scale
col muschio fresco
raccolto il giorno prima nel bosco
ai bordi del ruscello dietro casa.
Toglietemi le tavole imbandite.
Voglio una zuppa fatta con il pane,
cotta nel forno soltanto un’ora prima,
tonno e cipolle appena un po’condite.
Ridatemi il Bambino da baciare,
tutto il paese in fila al tocco di campane,
ruvide mani strette negli auguri
e noi bambini in coro per cantare
“Tu scendi dalle stelle o re del cielo”.
Toglietemi la folla dei negozi,
Jingle Bell Rock che mi martella in testa,
gli sguardi persi dentro ai cellulari,
gli emoticon al posto dei sorrisi
Ridatemi lo spirito profondo
perduto negli affanni quotidiani
tra le rovine di questo triste mondo.
*** Sara FERRAGLIA, Ridatemi il Natale, blog 'sarà poesia', 24 dicembre 2015, qui
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