Il paesaggio che ti circonda è innamorato di te
e tu te ne accorgi nei giorni d’amore
quando incontri la donna che colma il tu cuore
quant’è piccolo il tuo cuore, o quanto distratto sei,
il tuo respiro sta sulle foglie degli alberi
e tu ti senti il protagonista del mondo e del mondo
inventato, che chiami il regno dei cieli, tu che sei
la morale e la legge, cosa saresti senza l’acqua
che si dona a te e tu inquini, costruttore di bombe
ascolta la silenziosa esplosione del fiore
che col suo odore e colore guarisce i tuoi mali.
La natura tutta, si manifesta in profonda armonia,
persino la morte, tu invece sei lo strumento stonato
in questo grande concerto, che nulla chiede in cambio
e non conosce denaro. Riscopri sotto i tuoi sterili cementi
la terra che il tuo cibo ti offre e quello degli altri viventi,
lei nasconde il fuoco che non solo ti scalda, ma ogni cosa
trasforma e tutto rinnova. Tu padre dei nomi, figlio
del linguaggio che parli, fermati e taci!
Oggi io sono fertile…
*** Stefano SANCHINI, 1976, poeta, L’uomo e i quattro elementi, citato in 'farapoesia', qui
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