venerdì 2 dicembre 2016

#LINK / Referendum costituzionale, triste il sì di Prodi (Tomaso Montanari)

Veniamo al nocciolo della questione. Se vince il Sì il governo (qualunque governo) sarà più forte, e i cittadini conteranno di meno. La riforma punta tutto sulla diminuzione della partecipazione, e sulla autoreferenzialità della classe politica. Come ha scritto don Ciotti, chi ha voluto questa "nuova" Costituzione vede "la democrazia come un ostacolo", e il bene comune come "una faccenda in cui il popolo non deve immischiarsi".

Come siamo arrivati a questo? La risposta è tutta racchiusa in una singola parola: diseguaglianza. Secondo il rapporto annuale Istat del 2016, l'Italia è il paese in cui - tra 1990 e 2010 - la diseguaglianza sociale è aumentata di più. In assoluto: "tra tutti i paesi per i quali sono disponibili i dati". È quello che succede in tutto l'Occidente: pochi ricchi sono sempre più ricchi, mentre si allarga la fascia degli impoveriti e la classe media non arriva agevolmente alla fine del mese. Come ha scritto il premio nobel per l'economia Joseph Stiglitz, "la stragrande maggioranza sta soffrendo insieme, mentre i pochi in cima alla scala sociale - l'1% - stanno vivendo una vita diversa".

Ma quando la diseguaglianza arriva a questi livelli, l'establishment ha un problema: la democrazia. (...)

*** Tomaso MONTANARI, 1971, storico dell'arte, vicepresidente di 'Libertà e Giustizia', Perché il Sì di Romano Prodi è molto triste, 'L'Huffington Post', 1 dicembre 2016
https://it.wikipedia.org/wiki/Tomaso_Montanari

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