Come mi farete scendere dal terzo piano
La bara non ci sta nell'ascensore
e la scala è stretta.
Forse il cortile sarà pieno di sole, di piccioni,
forse nevicherà, i bambini faranno tanto rumore,
forse l'asfalto sarà bagnato di pioggia
e nel cortile come sempre i bidoni della spazzatura.
Se sul furgone, come usa qui, mi caricano a faccia scoperta,
un piccione potrebbe farmi cadere qualcosa sulla fronte: porta bene.
Che ci sia o no la fanfara, i bambini verranno di sicuro,
i bambini sono curiosi dei morti.
La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo,
il nostro balcone mi saluterà col bucato steso.
Non potete sapere come sono stato felice in questo cortile.
Miei casigliani del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
*** Nâzim HIKMET, 1902-1963, poeta, drammaturgo, scrittore turco naturalizzato polacco, La cerimonia del mio funerale, aprile 1963, da Ultime poesie, citato da Walter Siti, La poesia del mondo, ‘la Repubblica’, 12 dicembre 2014, qui
Silvio Santagostino, 1884-1971
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