Se lo dice qualcuno che incontro ‘in società’, vuol dire (mi ci sono voluti anni per farmene una ragione): «Addio fino al prossimo incontro».
Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto di lavoro, vuol dire: «Ti chiamo quando avrò bisogno di te».
Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto di amicizia, vuol dire: «Ti chiamo quando ne avrò voglia».
Se lo dice qualcuno con cui ho un rapporto sentimentale, vuol dire: «Se non chiami tu, buonanotte».
Nessuno si sente più responsabile di quello che dice; snobismo, calcolo, egocentrismo e vigliaccheria, uniformando categorie intellettuali e classi sociali, hanno fatto delle parole un titolo senza più credito alla borsa del significato.
*** Patrizia VALDUGA, 1953, poetessa e traduttrice, rubrica ‘Se Penso’, ‘D la Repubblica delle Donne’, 28 febbraio 2009
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