Non importa la stanza o l'angolo
di mondo in cui i tuoi occhi
s'appoggeranno sul mio corpo
fatto carta, più leggero,
a combattere le morti di ogni giorno
e la durevole futura. Passeranno
le stagioni ed io ti aspetterò
su uno scaffale, o in un buio di cantina,
o in una sala d'aspetto di ospedale.
Tu mi troverai, e ciò che importerà
non sarò io, ma il tuo sguardo,
ciò che vedi. Io sono nata per te,
per questo incontro inatteso,
per il tuo rivederti in qualche
svolta delle mie parole, come in una
stanza di specchi che si teme,
a volte, o che si ama.
Sono parole per restare.
Sono parole per restarti.
*** Federica VOLPE, 1991, poetessa Parole per restare, da Parole per restare, Raffaelli editore, 2016.
Anche in 'semplicementepoesia', 25 maggio 2016, qui
Anche in 'semplicementepoesia', 25 maggio 2016, qui
Grazie mille di questa pubblicazione, di cui mi accorgo solo adesso. Un piacere inaspettato.
RispondiEliminaIl grazie è tutto mio: perché sono parole che 'toccano'.
RispondiElimina"Scritte per restare"...