Dopo Nizza, è tutto un "noi" e "loro".
Nelle cronache, nelle analisi, negli espliciti e negli impliciti.
Un "noi" e "loro" che sembra chiaro, semplice. Del resto si sa: più il contesto è complesso, più si cercano risposte semplici. Sempliciste, anzi, perché fanno della banalizzazione un'ideologia. E della complessità un nemico. Nulla ci fa piú paura di quello che non capiamo, del resto, da sempre. Noi umani siamo fatti così.
Noi e loro, quindi.
Dove - certo - la prima definizione è ovvia: ci sono quelli che vengono ammazzati e quelli che ammazzano.
E fin qui sembra tutto facile, evidente.
Poi però il “noi” e il “loro” si carica di contenuti semantici diversi. Quasi di nascosto, ma avviene. Nei media, nella politica, nei dibattiti quotidiani.
Secondo alcuni, ad esempio, “noi” siamo i cristiani e “loro” gli islamici. Il massimo della semplificazione possibile, quindi il meme peggiore.
Personalmente non sono cristiano: eppure potevo essere ucciso a Nizza o al Bataclan. La maggioranza dei francesi non è cristiana, da tempo. La prima vittima di Nizza era una donna musulmana. Che pregava cinque volte rivolta alla Mecca e rispettava il Ramadan, mentre il suo assassino no. Era musulmano il poliziotto ucciso davanti a Charlie Hebdo. Erano musulmane molte delle vittime dell'11 settembre. Sono musulmani quasi tutti i morti ammazzati dall'Isis in Siria e Iraq.
Curioso no?
La diade Islam contro Cristianesimo, vecchia 1.300 anni, già qui scricchiola un po'.
In generale, non è più cristiana da due secoli quasi tutta l'Europa che oggi si sente sotto assedio. Non era propriamente un chiostro cistercense, la redazione di Charlie Hebdo. Non lo era neppure il Bataclan. E l'altra sera in spiaggia, a Nizza, erano lì a festeggiare la data d'inizio della secolarizzazione europea, la Rivoluzione francese, con i suoi cardinali ghigliottinati e le sue chiese devastate.
Non siamo a Poitiers, insomma, non siamo a Lepanto. Anche se questa è la tesi di Le Pen e Salvini. Sulla cui fede cristiana peraltro giurerei poco. Mi sembrano cristiani proprio come era musulmano lo stragista del Tir bianco: per nostalgia e ricerca disperata di un'identità perduta nei secoli, a cui neppure loro credono più. In ogni caso, non certificano alcuna cristianità da contrapporre all'Islam.
No, il “noi” e “loro” come cristiani versus musulmani può essere creduto solo da menti troppo furiose e spaventate per azzardare un ragionamento.
Allora qual è il “noi” e qual è il "loro”? Forse sarebbe opportuno saperlo con certezza visto che è ormai titolo di ogni tg la notizia che "siamo in guerra", che è in atto uno "scontro di civiltà".
Occidente contro Non-Occidente, dicono alcuni, e forse qui un passo avanti già c'è - rispetto allo schema della Cristianità contro i Mori - per quanto davvero minimo.
C'è se per Occidente intendiamo un continente che si è appunto secolarizzato, che ha avuto l'Illuminismo e grazie a quello ha gradualmente imparato il relativismo e la sua principale conseguenza, cioè la democrazia. La quale è tale in quanto rinuncia a un Buono e a un Giusto ontologico, teologico, espressione immutabile di Dio: a cui sostituisce invece un buono e un giusto che sono tali solo perché scelti dalla maggioranza, e provvisoriamente. La democrazia è frutto del relativismo.
Questo relativismo e questa democrazia sono quindi identificabili con l'Occidente? Sì e no.
Sì, perché qui sono stati inventati, perché qui c'è stato quel processo culturale - la Rivoluzione francese, l'Illuminismo - che li ha creati.
No perché non tutto l'Occidente è ed è sempre stato democratico. Gli ultimi fascismi in Europa sono finiti da pochi decenni, di nuovi se ne stanno affacciando. Il colonialismo e lo schiavismo non sono state medaglie di rispetto verso quei Diritti dell'Uomo e del Cittadino usciti dal 1789. Né lo sono state le più recenti invasioni e i più recenti bombardamenti di Paesi che non ci avevano mai attaccato. Effettuati - che paradosso - proprio con l'alibi di "esportare la democrazia".
Non è così precisa, insomma, l'identificazione del "noi" nell'Occidente. È quanto meno sfocata. Conosco indiani e africani più relativisti e democratici di molti miei concittadini occidentali che oggi berciano assurdità integraliste non così diverse da quelle dei peggiori imam. E forse l'africano Leopold Senghor era più democratico di Marine Le Pen - o il mahatma Ghandi di Donald Trump.
Temo insomma che anche questa antinomia - Occidente contro Non Occidente - non basti del tutto.
Chi siamo “noi”, quindi?
Non una religione, dunque. E nemmeno una provenienza etnica o geografica.
Forse potremmo provare a definirci per valori, piuttosto.
Non religiosi, non etnici, non geografici. Ma laici, trasversali, universali.
Valori di relativismo, appunto: non esiste un Bene in sé né alcun Dio ne è quindi fonte, siamo noi umani a stabilire provvisoriamente e a maggioranza cos'è bene.
Ma parlo anche di valori di non violenza e di non aggressione.
Di rispetto per la dignità della persona, per i suoi uguali diritti rispetto a ogni altra, per l'inviolabilità delle sue opinioni e dei suoi credo o non credo.
Di negazione di ogni forma di etnocentrismo, di superiorità di un popolo verso un altro o di un Dio verso un'altro, di un genere verso un altro, di un orientamento sessuale verso un altro.
Così come di negazione di ogni sfruttamento a fini economici o di potere.
Questi, per me, siamo "noi".
E altri "noi" non li conosco, in altri "noi" non abito.
*** Alessandro GILIOLI, giornalista e saggista, 'facebook', 18 luglio 2016
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