Risposta collettiva per tutti quelli che, dopo Nizza, mi hanno commentato "Ah, certo, allora il terrorismo lo vuoi fermare con i ramoscelli d'ulivo?".
Sì e no.
No perché, ovviamente, la violenza e il terrorismo vanno combattuti con tutti gli strumenti di polizia disponibili: follow the money, diceva Giovanni Falcone; interrompere i rifornimenti: da dove arrivano le armi? Chi sta comprando e raffinando il petrolio che Isis estrae? Chi compra i reperti archeologici? Non qualche contadino iracheno sfigato, direi. Chi garantisce gli appoggi politici? Forse qualche nostro partner commerciale?
Ma anche sì: perché la costruzione di diritti (il lavoro che tante organizzazioni portano avanti con un miliardesimo delle risorse destinate alla guerra) sembra essere un antidoto alla violenza più potente delle bombe che voi invocate. Eh già: non vi siete accorti che le bombe, la guerra, le invasioni, le prigioni segrete ci hanno portato fin qui? Se quindici anni di "sganciamo una bella bomba" fossero serviti ad aumentare "la sicurezza" non saremmo qui, vi pare?
Io voglio la sicurezza per i miei figli, come tutti. Sono un'egoista. Ma un'egoista di buon senso, che osserva come lo strumento bomba abbia solo aumentato la violenza e la paura.
Ramoscelli di ulivo? Sì, anche. E cultura, strumenti di polizia, buon senso, diritti. E basta ipocrisia.
*** Cecilia STRADA, presidente di Emergency, 'facebook', 17 luglio 2016, qui
Carlos LATUFF, 1968
disegnatore brasiliano
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