mercoledì 20 luglio 2016

#SENZA_TAGLI / 'Social', società, sociale (Loredana Lipperini)

Più ci penso, e più sono convinta che occorrerebbe riflettere a lungo e bene sulla differenza fra sociale, società e social
Mi turba il sempre più affrettato inseguimento dei cosiddetti media tradizionali, tutti, nei confronti dei social, come se si anelasse a una congiunzione che continuo a ritenere impossibile. Libri, giornali, televisione: tutto è social, tutto include i social e chi usa i social (gli stessi che fanno libri, giornali, televisione insieme a lettori e spettatori e anche ascoltatori) inizia a dare una priorità al se stesso "sociale". Oh, inclusa chi vi scrive, naturalmente, perché si è tutti sotto lo stesso tendone e lo spettacolo lo facciamo insieme. 
Eppure, così come ho iniziato entusiasta a usare prima i blog, poi i social medesimi "insieme" ai media tradizionali, avverto che qualcosa sta per cambiare. Che forse, prima o poi, emergerà il bisogno di leggere un libro pensato per essere un libro, una critica nata per essere lunga e approfondita, un programma che sia di intrattenimento o riflessione "in sé". 
Non sto disprezzando nulla, per intenderci. 
Qui e altrove ho conosciuto persone belle, anche senza incontrarle necessariamente dal vivo. 
Eppure, la tentazione attuale è quella della dérobade, dello scarto del cavallo, del dire: non è questa la strada che fa per me. Anche se la trovo piacevole e verdeggiante. Ma forse, infine, io non sono così. E forse non lo siamo, noi altri, mica solo io.

*** Loredana LIPPERINI, giornalista, 'facebook', 17 luglio 2016, qui



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