giovedì 5 maggio 2016

#RITAGLI / Riforma Renzi, solo il no è cambiamento (Giorgio Cremaschi)

Matteo Renzi ha dato il via alla campagna per il Si alla sua controriforma costituzionale. Non è solo per svalutare le elezioni amministrative, che si preannunciano abbastanza tristi per il suo partito, che ha fatto ora questa scelta. Il plebiscito è l'arma finale di tutti i sistemi autoritari, e spesso viene giocato quando il potere è sicuro di vincerlo. Renzi ricorre a questa arma perché è convinto che solo con una investitura plebiscitaria potrà confermare e consolidare il suo potere. 

La domanda è: perché Renzi si sente così sicuro? Sulla carta il referendum sulla legge Boschi è perso per lui. Il PD nei sondaggi viaggia attorno al trenta per cento. Anche aggiungendo tutto il mondo centrista, verdiniano, alfaniano, è difficile pensare che lo schieramento politico per il Si superi il quaranta. Tutte le altre forze politiche, sinistra, destra, Cinque Stelle sono contro. Quindi sulla carta non ci sarebbe partita, ma perché invece Renzi punta tutto su di essa? Perché pensa di sgretolare gli schieramenti politici contando sulla spinta conservatrice, dispersa ma sempre esistente, nel paese. Perché Renzi proporrà al popolo italiano di concludere la lunga marcia più che trentennale di distruzione di principi costituzionali con un sistema organicamente autoritario. Il suo vero messaggio sarà questo: volete dare compimento alla controriforma sociale e politica iniziata negli anni 80 o volete, con il No, il salto nel buio? La sua sarà un campagna profondamente reazionaria, che farà appello a tutti gli istinti antidemocratici che covano nel DNA di una parte del popolo italiano. Basta con i partiti, i sindacati, le proteste ed i conflitti, basta con la democrazia, ci vuole ordine. 

*** Giorgio CREMASCHI, militante nei movimenti sociale e coordinatore del Forum Diritti Lavoro, Solo il no alla riforma Renzi è cambiamento, 'MicroMega on line', 4 maggio 2016

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