E’ un errore fondamentale pensare che le persone possano essere oggetto di un ‘management’: anzi, è quasi un crimine. Come mai si potrebbe? Non sono oggetti, sono soggetti. E quando parliamo di ‘management’ delle persone, stiamo in realtà parlando della loro ‘manipolazione’. Il vero management è offrire, stabilire, mettere a disposizione le condizioni e le risorse perché le persone siano manager di se stesse, si governino da sole. (...) Io credo che l’etimologia di management sia ‘mens agere’ e, comunque, vera o falsa che sia questa mia interpretazione, il mio invito è a prendere per buona tale origine del termine. Agire dunque attraverso l’intelletto e l’affetto. Il solo management che riesce è quello che ‘procura’, ‘crea con’ le condizioni e le risorse affinché le persone agiscano consciamente, utilizzando il loro intelletto e il loro affetto. E’ la qualità dell’essere ‘co-autori’. Poiché ‘auctor’ è alla base di ‘auctoritas’. Il management politicamente è co-creare le condizioni e le risorse del lavoro, è l’autogestione. Psichicamente il ruolo essenziale del management è appunto il ‘contenimento’: un bravo manager è in grado di saper contenere.
*** David GUTMANN, 1950, consulente francese e docente di Analisi e Trasformazione Istituzionale, intervistato da Oscar Iarussi, in David Gutmann e Oscar Iarussi, La Trasformazione. Psicoanalisi, desiderio e management nelle organizzazioni, Edizioni Sottotraccia, Salerno, 1999
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