lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
*** Salvatore QUASIMODO, 1901-1968, poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1958, da Giorno dopo giorno, Mondadori 1947, in 'librianrichionline.com', qui
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