Vorrei conoscere le loro passioni, ne hanno qualcuna? Il senso che danno alla vita propria e a quella degli altri, la ragione che li ha fatti candidare. E vorrei chiedere a chi li ha candidati: ma li avete visti? Sapete chi sono, come vivono, cosa pensano, cosa vogliono?
Oppure avete arraffato persone per completare il numero dei candidati in lista e arraffare qualche voto in più?
E chi li ha votati, tanti di noi che hanno scelto di dare la propria fiducia a questi tipetti, hanno pensato almeno per un attimo il senso della loro scelta?
Assistiamo a una formidabile operazione di auto-sputtanamento della politica e delle istituzioni che sia mai venuta fuori. Gli autori fondano l’opera di discredito sulla miserabile cifra di seicento euro che insieme è l’unità di misura della propria pochezza morale ma – cumulando la cifra - diviene la vetta della fraudolenza di partiti e movimenti che fanno eleggere queste belle personcine. E’ fango che poi sporca ciascuno di noi.
E’ una coltellata suicida che giunge nel momento in cui il popolo (ah, benedetto popolo!) – scosso dalla pandemia - ha invece più bisogno dell’azione pubblica, di credere nella buona reputazione di chi governa e legifera, di confidare che chi è più in alto senta la responsabilità delle proprie azioni.
Stanno uscendo i nomi, anche se nelle forme insidiose di una sputacchiera che ogni giorno raccoglie singole espettorazioni, aggiungendo al danno gravissimo, il disonore di coloro chiamati a rappresentare la Repubblica con onore, la beffa di infangare quelli che invece non hanno alcuna colpa.
Conosciamo i primi nomi, i primi volti, i simboli dei partiti di riferimento e anche le prime incredibili dichiarazioni a difesa della scempiaggine fatta. Trovate su questo sito ogni utile dettaglio. Il problema vero resta però integro: perché scegliamo il peggio? Anzi: perché ci viene proposto il peggio da coloro che ci promettono il meglio?
Tra qualche settimana si terrà il referendum sul taglio dei parlamentari.
Riducendo il numero degli eletti ridurremo automaticamente il numero degli svergognati?
Chiediamolo a coloro che formano le liste, cioè ai leader e ai capi corrente, di non sentirsi immuni dalla vergogna che invece è anche loro (io penso: soprattutto loro).
*** Antonello CAPORALE, giornalista, facebook, 12 agosto 2020, qui
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