«Da ministro e da papà, possono attaccarmi e minacciarmi quanto vogliono, ma io non mollo e lo faccio per il bene di tutti.
#chiudiamoiporti »
Matteo SALVINI, ministro dell'Interno, facebook, 16 giugno 2018, qui
(1) - Ho sempre pensato che gli esseri umani, se sono liberi e autonomi e non servi o manipolati, dovrebbero preferire pensare loro stessi al proprio bene, o comunque decidere direttamente a chi delegare la cura di se stessi, rispedendo al mittente le intromissioni pseudopaternalistiche di chiunque.
(2) - Anche per questo ritengo oscena l'affermazione "lo faccio per il bene di tutti" espressa dal ministro, che aggiunge tra l'altro strumentalmente, alla sua carica istituzionale, il titolo di 'papà' per tentare di meglio ingannare gli interlocutori e addolcire la gravità dei comportamenti 'vomitevoli' messi in atto.
(3) - Per quanto mi riguarda, e per quel niente che conta, registro ogni giorno che passa che questo ministro, benché membro di un governo (purtroppo) formalmente legittimo, è ministro di "un'altra Italia" in cui non mi riconosco e ogni suo comportamento è condotto "non in mio nome".
*** Massimo Ferrario, Non in mio nome, per Mixtura
Copertina L'Espresso, 16 giugno 2018
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