niente che ti risvegli la coscienza.
Vivere solo per sentito dire
svegliarsi, lavorare e poi dormire.
Vivere senza un dubbio, un forse, un come…
Ti basta ciò che grida un istrione.
Convincersi che è giunto il cambiamento,
di avere in poppa ora il giusto vento.
Partire per un viaggio già vissuto
da chi prima di te era caduto
nel fascino di facili illusioni,
urlate dalle piazze o dai balconi.
Odiare l’altro per l’appartenenza
ad una razza o una religione,
odiarlo solo per la sua esistenza,
odiarlo solo per la tua ragione.
Parole ripetute come un mantra,
che spargono veleno dagli schermi
e l’anima ferita che si scontra
con l’impotenza e il pianto degli inermi.
E crescere i tuoi figli come eredi
di un lascito brutale ed infestante
ma il mondo stretto, quello in cui tu credi,
per loro diverrà più soffocante.
Non c’è nulla di nuovo in tutto questo
si ripete la storia tardi o presto.
*** Sara FERRAGLIA, poetessa, Si ripete la storia, facebook, 22 giugno 2018, qui
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Grazie!
RispondiEliminaScusami, leggo solo ora.
RispondiEliminaSono io che ti ringrazio: hai trovato le parole giuste per dire lo sfascio verso cui (ri)andiamo.
Purtroppo la storia si ripete per chi la conosce: non per chi, da ignorante, ripete che il passato è passato.
Per chi non conosce, è sempre tutto nuovo. Anche il vecchio. Basta che abbia qualche forma nuova. Ma se pure cambiano l’orbace e la croce celtica, la sostanza degli orrori resta sempre quella. Unico argine è vedere per tempo.