Quando sono stata espulsa dalla scuola, giorni per me drammatici, papà chiamò la maestra che avevo avuto in prima e seconda elementare: venga, per favore, signorina... Abitavamo vicino a scuola. La aspettavo affettuosa, invece è stata pochissimo e ha detto: "Ma cosa c'entro, io? Non le ho fatte mica io le leggi razziali!". Poi mi ha abbracciata, se n'è andata e non l'ho mai più sentita ne vista. Non era "cattiva", era una persona qualunque. Era la banalità del grande male che mi ha fatto.
*** Liliana SEGRE, 1930, senatrice a vita, intervistata da Paolo G. Brera, Liliana Segre e la Maturità antirazzista: “Quel tema un grido che batte l’indifferenza”, 'la Repubblica', 21 giugno 2018, qui
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