Siamo spiriti sospesi
nelle terre di mezzo.
Non più carne,
aria non ancora.
Siamo ricordi appesi
ai chiodi della mente.
Qualcuno, fune sfilacciata
resistente allo strappo,
si aggroviglia caparbio
alla vita, insistentemente.
Altri, polvere di parola,
sostano sugli oggetti cari.
Brevemente,
nell’attesa del cencio
che li spazza via.
Lasciateci così.
Senza umida terra
né sigillo in cemento.
Sospesi, liberi nel tempo.
*** Sara FERRAGLIA, Terre di mezzo, 'facebook', 23 novembre 2017, qui
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