La personalità intesa come una completa realizzazione della totalità della nostra natura è un ideale irraggiungibile. Il fatto di essere irraggiungibile però non è mai un’obiezione valida per un ideale, perché gli ideali non sono altro che guide e mai mete. (...)
La personalità è nel bambino un germe, che si sviluppa solo a poco a poco, nella vita e grazie alla vita. Senza fermezza, integrità e maturità non si rivela personalità alcuna. Queste tre qualità non possono e non devono essere proprie del bambino, perché lo priverebbero dell’infanzia. Il bambino diventerebbe un surrogato di adulto, innaturale e prematuro.
Ma l’educazione moderna ha già tirato fuori mostri del genere, specialmente in quei casi in cui i genitori mettono un vero fanatismo nel fare sempre e comunque “del loro meglio” per i figli e “vivono solo per loro”. Questo ideale tanto conclamato è della massima efficacia nell’impedire ai genitori di crescere loro stessi e li autorizza a imporre ai figli il loro “meglio”.
Ma in realtà questo cosiddetto meglio non è nient’altro che ciò che i genitori hanno massimamente trascurato in loro stessi. I figli vengono così spronati a fornire le prestazioni che i genitori non hanno mai saputo dare, e vengono loro imposte le ambizioni che i genitori non hanno mai realizzato. Metodi e ideali come questi sortiscono mostruosità pedagogiche.
Nessuno può educare ad acquisire una personalità, se non la possiede egli stesso. E non il bambino, ma solo l’adulto può acquisire la propria personalità, come il frutto maturo di un’intera vita indirizzata a questo scopo. È impossibile prevedere che infinito numero di condizioni sia da soddisfare per realizzarlo. È necessaria una vita intera, in tutti i suoi aspetti biologici, sociali e psicologici.
Personalità è la suprema realizzazione dell’indole innata al singolo essere vivente. Personalità è l’atto di supremo coraggio di fronte alla vita, l’affermazione assoluta dell’essere individuale e il più riuscito adattamento alle condizioni universali dell’esistenza, unito alla maggiore libertà possibile di autodeterminazione. Educare qualcuno a questo non mi sembra cosa da poco. È forse il più grande compito che il pensiero moderno si sia posto.
*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Il divenire della personalità, 1934, da Lo sviluppo della personalità, Opere, 17, Bollati Boringhieri, segnalato da Leonardo Seidita, Sul mito dell'"educazione alla personalità" del bambino..., 'Jungitalia-facebook', 8 dicembre 2017, qui
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