La plastica è ovunque, anche nel sale marino, quello che utilizziamo spesso in cucina. Dopo la ricerca secondo la quale microplastiche sarebbero rintracciabili nell'acqua potabile in tutto il mondo, il The Guardian ha svelato in anteprima un nuovo, inquietante particolare: la plastica sarebbe stata trovata anche nel sale in diversi luoghi del nostro pianeta, dagli Stati Uniti all'Europa alla Cina.
"La plastica è pervasiva sia nell'ambiente sia nella nostra vita quotidiana", ha spiegato Sherri Mason, professoressa alla State University of New York at Fredonia, che ha condotto lo studio. "Le microplastiche ormai si trovano ovunque: nell'aria, nell'acqua, nel pesce che mangiamo, nella birra che beviamo e nel sale che usiamo", ha aggiunto. Secondo i ricercatori, la maggior parte della contaminazione verrebbe dalle microfibre di plastica contenute negli oggetti monouso, come le bottiglie di plastica, le quali si riversano in grandi quantità negli oceani. Secondo le Nazioni Unite, fino a 12,7 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani di tutto il mondo ogni anno.
Mason ha collaborato con gli studiosi della University of Minnesota: la squadra ha esaminato le microplastiche contenute nel sale, nella birra e nell'acqua che beviamo. Sono stati presi in considerazioni 12 tipi diversi di sale (e 10 di sale marino), acquistati nei negozi. La scienziata ha così scoperto che gli americani ingeriscono circa 660 microparticelle di plastica ogni anno, se sono soliti seguire i consigli degli esperti in salute, i quali raccomandano di mangiare circa 2,3 grammi di sale al giorno. Più aumenta il consumo di sale, più si alza il livello di plastica ingerita.
L'impatto della plastica nel corpo umano non è ancora noto: "Non è ancora chiaro l'effetto sulla nostra salute perché non ci sono studi su questo argomento - ha spiegato Juan Conesa, professore che ha condotto lo studio sul sale marino per l'università di Alicante in Spagna -. L'aumento della plastica nell'ambiente sicuramente ci espone in misura maggiore ai rischi". "Tutti siamo esposti, da quando siamo nella pancia fino alla morte", scrivevano già nel 2013 i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health e della Arizona State University. "Tracce di plastica sono state trovate nell'urina del 95% della popolazione americana".
Un altro studio, condotto da università inglesi e della Malesia, era giunto alla stessa conclusione, scoprendo che su 17 marchi di sale marino venduti in 8 paesi differenti, solo uno era privo di plastica. Il resto dei campioni presentava un totale di 72 particelle, di cui 1 su 10 conteneva microplastiche. Particelle di plastica sono state rintracciate nel sale anche in Cina, già nel 2015. "Il sale cinese non è peggiore di quello americano, il problema riguarda tutto il sale marino - ha aggiunto la Mason - perché tutto ha la stessa origine e sta per avere lo stesso tipo di guaio". Il quadro che emerge è dunque poco rassicurante e porta ad un'unica conclusione: quella di cercare di limitare l'uso di questo materiale e di rispettare l'ambiente.
*** Ilaria BETTI, giornalista, "La plastica è ovunque anche nel sale da cucina": il The Guardian diffonde un nuovo allarmante studio, 'huffpost', 20 settembre 2017, qui
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