giovedì 28 settembre 2017

#MOSQUITO / Una nevrosi meritata (Carl Gustav Jung)

Una volta venne da me un giovanotto che soffriva di nevrosi ossessiva. Mi portò un suo manoscritto di centoquaranta pagine, una completa analisi freudiana del suo caso. Era una descrizione perfetta, da manuale, tanto che avrei potuto pubblicarla nello “Jahrbuch”. 
“Potrebbe leggerlo e spiegarmi perché non sono guarito anche se ho fatto una psicoanalisi completa?”, mi chiese. “Ha ragione, nemmeno io capisco – risposi –. Secondo ogni regola, Lei dovrebbe essere guarito, ma poiché afferma che le cose non stanno così, devo crederle.” E lui insistette: “Come mai non sono guarito, anche se ho penetrato a fondo la struttura della mia nevrosi?” E io: “Il suo scritto è ineccepibile. Lei ha illustrato perfettamente la sua tesi. Rimane forse soltanto un piccolo, insignificante particolare: non ha indicato la sua città di provenienza, i suoi genitori. Ha detto di aver trascorso l’inverno passato in Riviera e l’estate a St Moritz. È stato molto accorto nella scelta dei suoi genitori?” “No, assolutamente.” “Ha un’impresa che frutta molti soldi?” “No, non guadagno un soldo.” “Ha avuto una grossa eredità da uno zio?” “No.” “Be’, ma allora da dove le viene tutto quel denaro?” “Ho fatto un accordo con un’amica”, rispose. E io: “Dev’essere un’amica straordinaria!” 
Si trattava di una donna più vecchia di lui, insegnante in una scuola elementare con un modesto stipendio, una zitella di trentasei anni che si era innamorata di un giovanotto di ventotto. Lei viveva a pane e latte, perché lui potesse passare l’inverno in Riviera e l’estate a St Moritz. 
“E mi chiede perché è ammalato!”, esclamai. E lui: “Il suo punto di vista è moralistico, per niente scientifico.” “Ma Lei usa il denaro di una donna che inganna”, ribattei. E lui: “No, abbiamo fatto un accordo. Ne abbiamo parlato molto seriamente e non mi sembra che questa cosa debba essere messa in discussione.” “Lei sta fingendo con sé stesso che quel denaro non venga da quella donna, ma vive alle sue spalle e questo è immorale. Ecco la causa della sua nevrosi ossessiva. È la compensazione e la punizione per un atteggiamento immorale.” 
Certo il mio punto di vista è totalmente ascientifico, ma io sono convinto che si meriti la sua nevrosi ossessiva e che lo tormenterà fino alla fine dei suoi giorni se continuerà a comportarsi come un maiale.
[...]
Se ne andò via tutto impettito, pensando: “Il dottor Jung è soltanto un moralista, non uno scienziato. Chiunque altro sarebbe rimasto colpito da come ho presentato il mio caso e non si sarebbe curato di particolari tanto banali.” 
Commette un crimine: ruba i risparmi che una donna ha accantonato con una vita di onesto lavoro, per spassarsela alle sue spalle. Quel tipo dovrebbe essere in prigione, e la sua nevrosi ossessiva lo sistema a dovere.

*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Fondamenti di Psicologia analitica, IV Conferenza, 1935, segnalato da Leonardo Seidita, 'facebook Jungitalia', 9 settembre 20'17, qui


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