Una scuola dove si stimola l’intelligenza concreta, senza materie né mura, partecipata da un quartiere educante. È il progetto presentato a Milano.
Allo spazio Base a Milano sabato 9 settembre il progetto della scuola “gaia e diffusa” è stato presentato da Francesca Martino e Paolo Mottana. Hanno partecipato oltre 320 persone tra genitori, insegnanti, dirigenti scolastici, arte terapeuti ed educatori. Una città, un quartiere che vuole ritornare a vivere promuovendo un’idea di scuola senza zaino, senza voti e senza mura. Il progetto verrà proposto a una scuola pubblica secondaria di primo grado del municipio 6 di Milano per dare la possibilità ai bambini di sperimentare un insegnamento gaio e diffuso dove potersi esprimere e soprattutto far esperienze di vita non separate dalla realtà degli adulti.
“I nostri corpi avvizziscono, la nostra creatività si impoverisce e in questo mondo diventiamo a poco a poco delle controfigure. Se voi siete qui oggi avete ancora una forma di sensibilità, ma la maggior parte delle persone là fuori e’ anestetizzata, non si chiede che ne è della nostra vita sociale, della vita dei nostri bambini, dei nostri ragazzi che abbiamo parcheggiato a scuola da mattina a sera” dice Paolo Mottana, professore di filosofia dell’educazione all’Universita’ di Milano Bicocca e tra i fondatori anche del progetto “Tutta un’altra scuola”, presentando un progetto che riguarda il sistema scolastico, ma in realtà punta a cambiare l’intera società.
Un’utopia? “Assolutamente no! È un’eutopia” spiega Mottana. “Vogliamo creare un luogo buono e giusto. Non parliamo più di scuola ma piuttosto di base, di tana. Vogliamo invadere il territorio di esperienze partendo da questo posto dove ci si trova la mattina per decidere dove andare, quali esperienze fare, quali progetti mettere in cantiere. Magari ci sarà bisogno di un laboratorio per fare qualcosa. Non per fare cose astratte. Fare qualcosa di coinvolgente e partecipativo. Questa è un’educazione che rompe la cassa di legno dove abbiamo confinato le nostre vite progettando un’infanzia che non merita di essere soffocata e tarpata come succede oggi. Bisogna stimolare l’intelligenza concreta.” (...)
*** Marta VALOTA, Scuola, rivoluzione a Milano, 'tuttaun'altrascuola', 9 settembre 2017
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