Quando fui dal gran medico, lui
m’ha chiesto: «perché queste grucce?»
E io: «sono storpio», gli ho detto.
E lui: «non c’è da stupirsi.
Fa’ una prova, per cortesia!
Son questi arnesi, a storpiarti.
Va’, cadi, striscia a quattro zampe».
Ridendo come un mostro le mie belle grucce mi prese,
sulla schiena me le spezzò,
ridendo le scagliò nel fuoco.
Come sia, son guarito: cammino.
Una risata m’ha guarito.
Solo, a volte, se vedo stampelle,
per qualche ora cammino un po’ peggio.
*** Bertolt BRECHT, 1898-1956, scrittore drammaturgo e poeta tedesco, Le grucce, traduzione di Ruth Leiser e Franco Fortini, da Poesie 1938-1941, in Bertolt Brecht, Poesie, 1962, Einaudi, Torino, 1992.
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