Nonostante i bugiardi ci siano sempre stati, una volta le bugie venivano pronunciate con una certa esitazione, con un pizzico d'ansia, un po'di senso di colpa, di vergogna, e con un minimo di remissività. Oggi, invece, da individui intelligenti quali siamo diventati, per manomettere la verità ci siamo fabbricati le motivazioni più solide, e così abbiamo messo a tacere i nostri sensi di colpa. Io chiamo tutto questo "post-verità". Viviamo in un'epoca di post-verità
*** Ralph KEYES, 1945, saggista statunitense, L'era della post-verità, St. Martin's Press, 2004, citato da Giulio Azzolini, Biblioteca minima, in AA.VV., Terapia AntiFake, 'Robinson', 5 febbraio 2017
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