che in mano aveva una goccia di niente.
Solo, abitava nell’immensità,
senza montagne, né mari e città.
Guardò la goccia con gran tenerezza,
le donò un soffio, una tremula brezza…
e allora tutto fu in lei concentrato,
anche se ancora non era creato.
C’erano i cieli, le acque ed i monti,
piante, animali e fiori già pronti.
C’erano occhi di bimbi innocenti,
c’eran la pioggia, la neve ed i venti.
Lasciò la goccia cader dalla mano
e la guardò scivolare lontano,
finché raggiunse una stella piccina
che cominciò a brillar più di prima.
Intorno alla luna e al sole danzò
finché immensa lei diventò.
Fu un’esplosione di luce, un boato
e l’universo così fu creato.
*** Sara FERRAGLIA, Una goccia di niente, 'facebook', 29 novembre 2016, qui - Poesia scritta insieme a Claudia, la nipotina di 6 anni, che così ha immaginato la creazione.😊
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