Io credo che i politici italiani – nella quasi totalità – soffrano di due mali atavici.
Il primo è la carenza del senso dello Stato, della legalità, della comunità, delle regole, quali che siano.
Il secondo, è l’abitudine a fare politica per tutta la vita. Prassi più unica che rara nelle democrazie sostanziali.
Rubando una bruttissima espressione agli azzeccagarbugli che abbondano nel nostro Paese, direi che il combinato disposto di queste due condizioni sia la causa principale della miserevole qualità della nostra classe politica. Causa della mancanza di un’effettiva selezione qualitativa.
Chi dedica tutta la propria esistenza, tutte le proprie aspirazioni, alla politica, escludendo tutto il resto, non può che essere parossisticamente proteso al suo fine. Comincia da giovane il suo percorso infinito intrufolandosi, uno dopo l’altro, in tutti i suoi Palazzi: dal consiglio comunale della propria cittadina, alla Regione, alla Camera, a Palazzo Madama… a Palazzo Chigi e... E privo, com’è il politico odierno, di una qualsiasi spinta ideale, adotta ogni mezzo, compromesso, inganno ecc. che gli sembra funzioni, o lo illuda che funzioni.
C’è un perché per queste peculiari sfregi sul ritratto dei nostri uomini pubblici. E’ stata la nostra Storia a procurarli.
E’ per come, per secoli e secoli, si è materializzato lo Stato agli italiani. Lo Stato era lo straniero che esige gabelle per mandarle in Spagna, Francia, Austria o chissà dove! Non migliore la Chiesa, che ignora persino l’idea di Stato! Per Essa, esistono solo l’Inferno e il Paradiso (magari via Purgatorio) e null’altro. No, dimenticavo, in questa terra, d’altro c’è l’esazione delle tasse e l’esecuzione di qualche eretico, o ladruncolo. Nello Stato della Chiesa non c’erano scuole pubbliche, pubbliche Istituzioni, c’erano solo carceri, dove finivano sì, alcuni mariuoli, ma anche qualche povero diavolo colpevole di aver pensato. o dubitato.
Insomma, in Italia, lo Stato è sempre stato un nemico esoso, prepotente, ingiusto ed alieno. Parlava persino un’altra lingua (il latino presto lo è diventato). Cos’è cambiato?
Se questo è lo Stato che hanno conosciuto gli italiani per mille anni, come possiamo aspettarci che ne coltivino un’ immagine diversa da quella che oggi alberga nella loro mente e nel loro cuore? Se riuscirò a farne parte, (oggi è possibile) sarò legittimato a riprendermi tutto quello che potrò arraffare. Sarà un risarcimento postumo. Fa comodo vederlo così, un alibi non si butta mai via.
Queste sono le gambe con le quali procedono nel loro percorso i nostri politici. Il risorgimento, durato un attimo, non ha scalfito l’eredita della Storia.
Renzi non è peggio degli altri, è il prodotto del nostro 'humus'. Appena due o tre decenni dopo la fine della guerra, chi ha democraticamente mandato al Potere il popolo Italiano? Andreotti, Craxi, Berlusconi, Renzi …
E oggi, per reazione alla delusione della seconda Repubblica, esalta Grillo, revisione tecnicizzata e up-to-date del Fascismo. Un duce via Web, non meno spaventoso!
Per questo l’integrità della nostra Costituzione è essenziale. L’Italia non può permettersi di disancorarsi da lei.
L’Inghilterra non ha neppure una Costituzione, gli USA ne hanno una piena di lacune, ma hanno Società più ricche di anticorpi, che consentono di compensare certe lacune della Legge basilare (fino a Trump?). La Russia, che quegli anticorpi non li ha, è in mano a Putin. Eppure, una Camera ce l’hanno anche loro. I russi, ancora più indietro di noi nel cammino della presa di coscienza democratica, appena caduta l’URSS hanno mandato a casa Gorbaciov e hanno eletto l’ex capo della G.P.U.
Ecco quanto pesa il vissuto secolare.
*** Renzo MODIANO, scrittore, già direttore di Personale e Organizzazione in una grande azienda, Politici, quanto pesa il vissuto storico, per Mixtura
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