In queste ore – mentre la nazione inizia a pagare il prezzo dell’intreccio tra referendum costituzionale e plebiscito personale irresponsabilmente operato dal governo Renzi – è convulsa la corsa dei partiti ad intestarsi l’eredità politica della meravigliosa vittoria del No.
Ma Libertà e Giustizia (che per prima, nel 2014, indicò al Paese la grave diminuzione di democrazia che sarebbe scaturita da questa pessima riforma) pensa che l’eredità del 4 dicembre sia una sola: un fortissimo, rinnovato mandato popolare ad attuare la Costituzione della Repubblica.
È in questo spirito che Libertà e Giustizia chiede a tutte le forze democratiche rappresentate in Parlamento di approvare una legge elettorale coerente con la Costituzione. E cioè una legge che assicuri la rappresentanza di tutti e l’eguaglianza di ogni voto. Una legge che tenga conto di tutto ciò che la Corte Costituzionale ha scritto nella sentenza che ha dichiarato illegittimo il Porcellum.
Dovrebbe essere questo l’ultimo atto dell’attuale Parlamento (che dovrà essere l’ultimo composto di nominati, votati con una legge incostituzionale), e potrebbe essere un atto relativamente veloce: da compiersi mentre un governo terzo e responsabile garantisca la correttezza del gioco politico e della futura campagna elettorale.
Ai partiti e ai movimenti che parteciperanno a quella campagna, Libertà e Giustizia chiederà di impegnarsi a mettere in sicurezza la Costituzione. Il prossimo Parlamento potrebbe farlo approvando la proposta di revisione costituzionale che fu ispirata nel 1995 da Leopoldo Elia, e che venne firmata – tra gli altri – da Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella, Sandra Bonsanti. L’obiettivo era, ed è, quello di aggiornare l’articolo 138 rendendo obbligatorio il consenso dei due terzi del Parlamento per modificare la Costituzione: un provvedimento che metterebbe la Carta fuori dalla portata delle maggioranze politiche del momento, e impedirebbe che il Paese torni a spaccarsi come è avvenuto nel 2006 e nel 2016.
Diciannove milioni di italiani hanno votato questo programma politico: difendere e attuare la Costituzione. È il momento di iniziare a farlo.
Il Consiglio di Presidenza di 'Libertà e Giustizia'
(Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare, Roberta De Monticelli, Paul Ginsborg, Tomaso Montanari, Elisabetta Rubini, Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky), Comunicato stampa, 'Libertà e Giustizia', 7 dicembre 2016, qui
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