Mi scrive la mamma di Carmen Gattullo, la ragazza uccisa un anno fa a Ostia, investita sulle strisce pedonali mentre andava a scuola. Mi manda questa pagina dal diario di Carmen.
– Da grande voglio salvare le persone.
– E che vorresti fare ? Poliziotto? Pompiere? Medico?
– La scrittrice.
Svolgo questa attività, ne ricavo più di quello che mi basta e non mi sono avvicinato neanche un poco a questa missione della scrittura. Salvare le persone.
Da lettore so che qualche libro mi ha tenuto buona compagnia, mi ha sospeso un dolore, mi ha addomesticato un pensiero feroce. Non mi hanno salvato la vita, i libri, però mi hanno salvato i momenti.
Leggo le tre battute di Carmen. Mi fanno ricordare un verso di Hölderlin che mi ha procurato conforto in qualche ora di azzardo. “Dove esiste il pericolo, cresce anche ciò che salva”.
Ciò che salva può essere un libro.
Ho creduto alla verità di questa frase, perciò posso credere oggi a quello che ha scritto Carmen nel suo diario.
Sarebbe diventata scrittrice e avrebbe salvato persone. Avrebbe distratto un tentativo di suicidio, avrebbe messo le parole giuste in bocca a un colpevole per il suo riscatto, avrebbe inventato una preghiera per smuovere le fibre di un miracolo, avrebbe dato voce al neonato deposto in un cassonetto di rifiuti.
Un anno fa Carmen Gattullo ha lasciato ai suoi e anche a me questi e altri verbi ridotti al condizionale.
Oggi imparo da lei dove può arrivare l’intrattenimento della scrittura.
*** Erri DE LUCA, 1950, scrittore, poeta, Dal diario di Carmen, 'Fondazione Erri De Luca', 11 ottobre 2016, qui
foto Archivio Fondazione Erri De Luca
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