A differenza degli individui pieni di sé, ‘convessi’, chi ha fatto tesoro delle proprie parti ‘concave’ è pronto a riconoscere la domanda dell’altro, a contenere le emozioni che gli vengono inviate e restituirle elaborate e condivise. Un buon uso della ‘depressività’ è la condizione primaria, non solo per amare, ma anche per pensare creativamente.
*** Silvia VEGETTI FINZI, 1938, psicologa e saggista, docente di psicologia dinamica, rubrica ‘psiche lei’, ‘Io donna’, 27 luglio 2002
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