Marcel Proust ne “A la recherche du temps perdu” affermò che il vero viaggio di scoperta non è scoprire nuove terre ma avere nuovi occhi. Traducendo operativamente questa asserzione dalla sfera artistica alla sfera economica potremmo rivolgerci due domande: cosa possono fare le imprese per avere nuovi occhi? cosa devono fare per cambiare la loro cultura di impresa e il loro modello organizzativo?
Se vogliono sopravvivere e prosperare nel mercato globale, le imprese dovrebbero scambiare continuamente vitalità, competenze, esperienze, saperi, vissuti, culture, concetti, significati, visioni con i propri stakeholders.
L’abilità di guardare il mondo con un'intelligenza artistica ed una percezione strategica potrebbe assicurare alle imprese un vantaggio competitivo, garantendole un avvenire di benessere individuale e organizzativo.
Il paradigma artistico è un inestimabile valore aggiunto che non può essere riprodotto da nessuna economia in ascesa ed è su quello che le nostre imprese dovrebbero investire.
Per affrontare con successo l’attuale scenario economico mondiale, e poter quindi interamente cogliere le opportunità di crescita economica delle imprese italiane e di crescita individuale dei nostri attori organizzativi, è necessaria un’alleanza tra il mondo culturale e il mondo imprenditoriale, tra le comunità e il territorio, per esaltare la vocazione storica e artistica del nostro Paese alla qualità, e far conoscere a chi, investendo sulla maestria umana e sull'efficienza produttiva, vuole imporsi nello scenario globale. (...)
*** Piero PONTI SGARGI, consulente, coach e formatore, già direttore artistico di teatro, esperto di teatro-impresa, Cultura e Impresa: i due rovesci della stessa medaglia, 'caomanagement', n. 105, aprile 2016
LINK articolo integrale qui
Nessun commento:
Posta un commento