La felicità non è solo questione di pil, ma anche di fattori sociali e ambientali. Anche per questo in Italia la percezione del benessere è sempre più solo un ricordo. Lo rivela il Rapporto mondiale sulla felicità 2016 nel quale sono stati presi in esame i livelli di soddisfazione espressi dai cittadini di 156 nazioni. Non è un caso, dunque, se la Danimarca quest’anno ha superato la Svizzera come Paese più felice al mondo e, purtroppo, non lo è neppure la presenza di ben 16 Paesi africani nelle ultime venti posizioni. Il dossier è stato prodotto dal Sustainable Development Solutions Network, organismo dell’Onu che riunisce esperti mondiali nei campi dell’economia, della psicologia, della salute e della sicurezza pubblica. I dati sull’Italia parlano chiaro: è al cinquantesimo posto, superata da Malaysia, Nicaragua e Uzbekistan e seguita da Ecuador, Belize e Giappone. Conferma sì la sua posizione, ma è tra i dieci Paesi con il maggiore calo di felicità. Quelli che risentono maggiormente di una serie di tensioni economiche, politiche e sociali. Un fattore importante è determinato dalle disuguaglianze: più crescono, più aumenta l’infelicità.
*** Luisiana GAITA, giornalista, Classifica felicità 2016, l’Italia è 50° al mondo: dietro Nicaragua e Uzbekistan, 'ilfattoquotidiano.it, 16 marzo 2016
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