[D: Cos'è per lei la guarigione?]
Parlando di guarigione in psichiatria c'è il rischio di sconfinare in una segreta violenza.
[D: Cioè?]
Intesa in senso dogmatico la guarigione vorrebbe sanare tutto; risolvere ogni problema legato alla malattia.
[D: E invece?]
La guarigione assoluta, in psichiatria, è solo un gesto totalitario. L'altra faccia, se vuole, del modo in cui la scienza dell'anima si è lungamente accanita sul corpo del malato. Senza pudore né dignità. Personalmente sono convinto che la guarigione avvenga anche quando i sintomi della malattia continuano a manifestarsi. Si può guarire continuando ad avere accanto quest'ombra.
[D: Non ha mai temuto di essere lei stesso avvolto o sfiorato da quell'ombra?]
Mi sta chiedendo se il peso di ciò che ho sostenuto in questi lunghi anni mi abbia in qualche modo coinvolto più del dovuto?.
[D: Sì. Nel senso che se si fa propria la sofferenza del paziente cade ogni distinzione]
Viene meno la distanza e con essa ci si apre alla sofferenza dell'altro. Penso anche che la sofferenza sia una condizione necessaria alla via della conoscenza.
*** Eugenio BORGNA, 1930, medico, psichiatra, saggista, intervistato da Antonio Gnoli, Eugenio Borgna: "L'anima non guarisce mai del tutto, le resta sempre accanto un'ombra", 'la Repubblica', 26 maggio 2014
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