e quel gabbiano infine piange
per quanto è atroce il mare
Giace naufraga l’umanità
la risacca accarezza la conchiglia
di un angelo con le ali spezzate
vittima dell’egoismo politico
La storia ricomincia da una foto
un’icona per cristallizzare il dramma
e risvegliare l’umanità dei popoli
Un prima e un dopo scavano solchi
nelle coscienze mentre una dolorosa
indifferenza turba il mondo mediatico
Le domande cadono in frantumi
il rumore del silenzio ingoia le risposte
Non può essere il mare ad avere pietà
né l’allodola a cantare l’accoglienza
servono tante colombe di pace
a costruire speranze di futuro
*** Francesco CASUSCELLI, Una foto, per Mixtura
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