La fronte presa al testo dell'elmetto.
Gli occhi d'ombra armoniosi come rime...
Quadrato il mento e - più - quadrato il petto.
Il passo di colonna che cammini.
La voce morde come l'acqua il getto.
Vien di tugurio, nido di Destini.
Roma gli aperse la Casa sublime.
E le stelle gli schiudono i confini
*** Paolo BUZZI, 1874-1956, poeta e scrittore di impronta futurista, Il Duce
- Come è andata ? ... Quanti eravate ?... Hai visto il Duce?... L'hai sentito parlare?... Chi c'era?... Con chi ... Babbo, racconta... Avanti, Carlo, racconta... La moglie, i figli, il dottor Ravasio, il colonnello Benedetti mutilato di guerra e altri amici, lo avevano addirittura assediato.
- Prima di tutto - fece Santoro alla moglie, togliendosi il fez - portami un caffè.
- Sei stanco ?
- Macché stanco.
- Macché stanco — ripeté il dottor Ravasio. - Non vedete che sembra un avanguardista?
- Si capisce! — ribatté sorridendo Santoro. - Vestiti così - e si toccò le decorazioni che scintillavano sulla camicia - dopo essere stati vicino a Lui e aver udito la sua voce, si è giovani come vent'anni fa. Il fascista vero non invecchia perché è il suo cuore che non invecchia. Dovreste vedere Mussolini! Di che cosa sia fatto quell'uomo, parola d'onore, non riuscirò mai a capirlo. Trova tempo per ogni cosa, pensa a tutto, vede tutto, lavora quattordici o quindici ore al giorno, porta sulle spalle il destino dell'Europa; eppure è fresco, possente, saldo come una colonna, gli occhi fiammeggianti e il passo agile, elastico come quello di un leone che sia lì lì per il balzo. E un fenomeno!
*** Luigi Rinaldi, Ventennale dei Fasci. Il ritorno dello squadrista
Sempre fresco, sempre agile, con una vivacità sorprendente. E pensare che il suo lavoro dura spesso sedici ore al giorno! Tuttavia il Duce trova il tempo di ricevere a Palazzo Venezia personalità e delegazioni di tutto il mondo, e di essere presente in qualunque punto d'Italia ove Egli ritenga ciò necessario.
*** Luigi Rinaldi, La giornata di Mussolini
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Dieci minuti dopo l'arrivo del treno proveniente da Roma, l'avvocato Cario Santoro entrava in casa propria, accolto da grida, e da cento domande rivoltegli tutte in una volta:- Come è andata ? ... Quanti eravate ?... Hai visto il Duce?... L'hai sentito parlare?... Chi c'era?... Con chi ... Babbo, racconta... Avanti, Carlo, racconta... La moglie, i figli, il dottor Ravasio, il colonnello Benedetti mutilato di guerra e altri amici, lo avevano addirittura assediato.
- Prima di tutto - fece Santoro alla moglie, togliendosi il fez - portami un caffè.
- Sei stanco ?
- Macché stanco.
- Macché stanco — ripeté il dottor Ravasio. - Non vedete che sembra un avanguardista?
- Si capisce! — ribatté sorridendo Santoro. - Vestiti così - e si toccò le decorazioni che scintillavano sulla camicia - dopo essere stati vicino a Lui e aver udito la sua voce, si è giovani come vent'anni fa. Il fascista vero non invecchia perché è il suo cuore che non invecchia. Dovreste vedere Mussolini! Di che cosa sia fatto quell'uomo, parola d'onore, non riuscirò mai a capirlo. Trova tempo per ogni cosa, pensa a tutto, vede tutto, lavora quattordici o quindici ore al giorno, porta sulle spalle il destino dell'Europa; eppure è fresco, possente, saldo come una colonna, gli occhi fiammeggianti e il passo agile, elastico come quello di un leone che sia lì lì per il balzo. E un fenomeno!
*** Luigi Rinaldi, Ventennale dei Fasci. Il ritorno dello squadrista
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La giornata di Mussolini è una delle più fulgide manifestazioni di che cosa siano capaci la forza e la volontà umane. Ovunque essa si svolga, a Roma come in Sicilia, in Lombardia come nell'Agro Pontino o in Libia, nelle miniere siciliane come in quelle dell'Arsa, sul mare come nel ciclo, la giornata del Duce è sempre un trionfo luminoso di fresca e virile giovinezza. Dominatore della Storia, Mussolini è anche dominatore del proprio organismo, che risponde ai suoi ordini come un sicuro e perfetto motore. Dai più importanti e delicati affari dello Stato, la giovinezza di Mussolini passa alle più multiformi manifestazioni di sana e gioviale attività sportiva. Dal nuoto allo sci, dall'aeroplano al canottaggio, alla scherma, all'equitazione.Sempre fresco, sempre agile, con una vivacità sorprendente. E pensare che il suo lavoro dura spesso sedici ore al giorno! Tuttavia il Duce trova il tempo di ricevere a Palazzo Venezia personalità e delegazioni di tutto il mondo, e di essere presente in qualunque punto d'Italia ove Egli ritenga ciò necessario.
*** Luigi Rinaldi, La giornata di Mussolini
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I tre testi sono tratti da Luigi Rinaldi, Il libro della quinta classe. Letture, La Libreria dello Stato, 1940, XVIII era fascista, con illustrazioni di Bepi Fabiano, ristampa anastatica con introduzione di Mario Isnenghi, supplemento a 'Storia Illustrata', settembre 1985.
Ovviamente, il testo, essendo obbligatorio e rivolto a tutte le quinte classi del Regno, «è rimasto per mesi nelle cartelle e sui banchi di scuola di tutti gli italiani che sono andati a scuola fra il 1930 e il 1945» (M. Isnenghi).
Cioè: per 15 anni questa è stata la pedagogia 'inculcata' agli italiani.
E alcuni di essi sono tuttora viventi.
Del resto, basta cambiare il protagonista dell'epoca e mettere al suo posto qualche potente più o meno governativo o istituzionale di oggi, magari descritto sulle pagine di certa stampa 'indipendente' (dove l'aggettivo 'indipendente' si riferisce a 'indipendente da qualunque spirito critico'), e il prodotto cambia poco.
Nel nostro dna culturale è iscritta la sudditanza. E i mass media la alimentano.
L'unica speranza sarebbe un colpo di resipiscenza. Che segua alla consapevolezza.
Che ognuno di noi, volendo, potrebbe acquisire.
Se solo esercitasse il pensiero.
Suo. (mf)
Del resto, basta cambiare il protagonista dell'epoca e mettere al suo posto qualche potente più o meno governativo o istituzionale di oggi, magari descritto sulle pagine di certa stampa 'indipendente' (dove l'aggettivo 'indipendente' si riferisce a 'indipendente da qualunque spirito critico'), e il prodotto cambia poco.
Nel nostro dna culturale è iscritta la sudditanza. E i mass media la alimentano.
L'unica speranza sarebbe un colpo di resipiscenza. Che segua alla consapevolezza.
Che ognuno di noi, volendo, potrebbe acquisire.
Se solo esercitasse il pensiero.
Suo. (mf)
Bepi FABIANO, 1883-1962
illustratore, disegnatore, caricaturista, pittore
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