giovedì 12 marzo 2015

#EX LIBRIS / Erezione, non si ha (E. Fromm)

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Qualche decennio fa, anziché dire ‘ho un problema’, il paziente con ogni probabilità avrebbe detto: ‘Sono agitato’; anziché dire ‘ho l’insonnia’ avrebbe detto ‘non posso dormire’ e invece di ‘ho un matrimonio felice’ avrebbe usato l’espressione ‘sono felicemente sposato’. Questa maniera di esprimersi, di recente introduzione, rivela l’alto grado di alienazione cui oggi siamo arrivati. Dicendo ‘ho un problema’ invece di ‘sono agitato’, si viene a togliere di mezzo l’esperienza soggettiva; l’io dell’esperienza è sostituito dall’impersonalità del possesso. (...) 
Per coloro i quali ritengono che l’avere sia una categoria assolutamente naturale dell’esistenza umana, potrà risultare sorprendente apprendere che molte lingue non hanno un termine equivalente ad ‘avere’. Così a esempio, in ebraico ‘io ho’ deve essere espresso mediante la forma indiretta ‘jesh li’ (è a me, è mio). In effetti, le lingue in cui il possesso viene espresso in questa forma anziché con ‘io ho’, sono la maggioranza. (...) 
L’erezione del pene è del tutto funzionale; il maschio non ‘ha’ un’erezione a guisa di una proprietà o di una qualità permanente (benché tutti sappiano quanti siano gli uomini che desiderano ‘averla’). Il pene ‘è’ in stato di erezione finché l’uomo è in stato di eccitazione, cioè finché desideri la persona che l’ha eccitato. Se, per una ragione o per l’altra, qualcosa interferisce nel suo stato di eccitazione, l’uomo non ‘ha’ un bel nulla. 
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*** Erich FROMM, 1900-1980, psicoanalista e sociologo tedesco, Avere o essere, 1976, Mondadori, Milano, 1977.

Di Erich Fromm, si può vedere, in questo blog, l'ultima intervista della sua vita, rilasciata a Guido Ferrari, dieci giorni prima della morte, nel 1980 (#Video #Psy, 30 gennaio 2015)
http://masferrario.blogspot.it/2015/01/video-psy-societa-erich-fromm-il.html

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