che in queste terre vinte dall’estate
mostrano, instancabili, le cicale.
Mai un dubbio, con una fede tale
che il loro canto è il migliore del mondo
che vorrebbero per sé tutti quelli
che hanno una certezza. Sono creature
dalla laboriosità ineludibile
(anche se non so perché si suol dire
esattamente tutto il contrario)
e fanno il loro dovere ogni giorno
senza nessun malumore, con gioia,
senza la pensierosa serietà
della quale le formiche, ad esempio,
in obbedienti fila vanno fiere.
Appaiono indispensabili al sole
per poter forgiare imperi egemonici.
E quando cessa il loro crepitare
viene meno di colpo anche l’estate.
*** Eloy SÁNCHEZ ROSILLO, 1948, poeta spagnolo, Le cicale, da La certeza, 2005, in 'filidaquilone.it', n. 11, luglio-settembre 2008, a cura Pablo Luque Pinilla, qui
https://es.wikipedia.org/wiki/Eloy_S%C3%A1nchez_RosilloIn Mixtura i contributi di Eloy Sánchez Rosillo qui
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Testo originale (Las cigarras)
Es increíble la tenacidad
que en estas tierras que ganó el verano
exhiben, incansables, las cigarras.
No dudan nunca, muestran una fe
en que su canto es lo mejor del mundo
que para sí quisieran cuantos tienen
cualquier convencimiento. Son criaturas
de laboriosidad indeclinable
(aunque no sé por qué suele decirse
precisamente todo lo contrario)
y hacen su hermoso oficio un día y otro
sin ningún mal humor, con alegría,
y sin la cabizbaja seriedad
de la que las hormigas, por ejemplo,
en obedientes filas se envanecen.
Le resultan al sol imprescindibles
para forjar imperios hegemónicos.
Y cuando cesa su crepitación
se derrumba de súbito el verano.
da La certeza (2005)
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